Corelli torna a casa: a Palazzo Pamphilj
Splendido e generoso concerto dedicato a Corelli e Händel eseguito dall’ensemble “La Risonanza” all’Ambasciata del Brasile.
Dopo aver traversato la Piazza Navona, entriamo in questo meraviglioso Palazzo costruito nel 1630 in stile tardo rinascimentale. Vi lavorarono artisti come Pietro da Cortona, che dipinse la lunga galleria progettata da Borromini con le Storie di Enea – fondatore di Roma! Quando i Pamphilij si insediarono nel nuovo edificio in Via del Corso, il palazzo di Piazza Navona fu lasciato all’Accademia Filarmonica Romana.
Arcangelo Corelli, grande compositore e violinista del periodo barocco, nacque nel 1653 e dopo gli studi a Bologna venne accolto nell’Accademia Filarmonica nel 1670 a Roma, dove i cardinali Benedetto Pamphilj e Pietro Ottoboni diventarono i suoi protettori e mecenati. Alcuni dei pezzi di questa sera sono stati composti ed eseguiti in questo palazzo per questa Sala Palestrina.
Georg Friedrich Händel arrivò a Roma nel 1707 e anche lui diventò un protetto del Cardinale Pamphilj. Nel 1708 Corelli lasciò ogni attività pubblica e scelso una vita appartata, ma conobbe al compositore sassone. Le sue sonate sono magnifiche – noi ne ascoltiamo tre: La Sonata “La Follia” in re minore e la Sonata in si minore per due violini e basso e un’altra come bis.
Il concerto inizia con “Ave Regina Caelorum” – un’antifona per soprano, alto, due violini a basso – trascritta per voci da Antonio Tonelli. Tonelli nacque nel 1686 – un anno dopo Händel. Quest’ultimo arrivò a Roma nel 1707 e rimase 4 anni in Italia dove scrisse le cantate italiane tra il 1707 e il 1709 . Meravigliosamente rappresentata dal soprano Yetzabel Arias Fernández e dall’alto Elena Biscula. Dopo la bellissima sonata in sol maggiore per due violini e basso di Georg Friedrich Händel, segue con la Sonata in si minore per due violini e basso di Corelli. Intelligente scelta, vediamo la differenza della musica dei due compositori: nonostante sia sempre musica barocca. Corelli più matematico e Händel più moderno, meno prevedibile. Un piccolo aneddoto racconta che Händel e Corelli hanno avuto dei contrasti perché Corelli non era d’accordo con l’influenza della musica francese dal giovane Händel: “Ma, caro Sassone, questa Musica è nel Stilo Francese, di ch’io non m’intendo”, parlando dell’ouverture de “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno”.
Yetzabel Arias Fernández ci presenta dopo una cantata di Händel “Notte placida e cheta” – un autentico gioiello. Magnifica cantante, serena, sicura e perfetta. La Risonanza negli ultimi anni si è concentrata sulla musica italiana di Händel. Non si può fare meglio!
Applauso continuo meritato.
In seguito la fantastica e famosa Sonata di Corelli “La Follia” , sconvolgentemente eseguita da Carlo Lazzaroni.
Concludono con un’altra trascrizione d’Arcangelo Corelli da Antonio Tonelli. “Tantum ergo III” per soprano, alto, due violini e basso. Che bellezza – e malgrado l’epoca di tosse e una sala gremita non si sente quasi nulla. Da menzionare è anche che i musicisti hanno suonato strumenti antichi meravigliosi.
Standing ovations – bravi – bravissimi!
La Risonanza, fondata nel 1995 da Fabri Bonizzoni, che è anche l’organista e il clavicembalista, venuto a Roma con 4 musicisti della sua orchestra: i violinisti Carlo Lazzaroni e Ana Liz Ojeda, la violoncellista Caterina dell’Agnello e Gabriele Palomba alla tiorba. Tutti bravissimi! Un ensemble eccezionale. Ci sentiamo privilegiati di aver potuto essere presenti questa sera. Grazie mille!
Christa Blenk (con l’aiuto di Fiorella Pavan)